http://www.ladigetto.it/index.php?news=18069
http://www.webtv.provincia.tn.it/focus/-altri_eventi/pagina368.html
http://www.uffstampa.provincia.tn.it/CSW/c_stampa.nsf/0/73456BE68E737488C12579E900328C01
http://www.trentofestival.it/webtv/ita/scheda.php?idFilm=656&bck=1
FESTIVAL DI TRENTO. Nel film di Quattrina «La battaglia del Brennero»
Al Festival di Trento, in corso in questi giorni, viene presentato il nuovo film di Mauro Vittorio Quattrina La battaglia del Brennero. Mediometraggio, prodotto dalla Provincia autonoma di Trento, il film ci porta a riflettere su una battaglia, quella combattuta da Verona a Innsbruck, poco celebrata dalle pagine di storia, ma che, dalle testimonianze, risulta essere costata più bombe di quelle piovute su Montecassino. Più che di una vera «battaglia» si tratta di una micidiale sequenza di bombardamenti iniziati nel novembre del 1944 per protrarsi fino alla primavera del 1945. Bombardamenti effettuati dagli alleati per bloccare la linea ferroviaria usata dai tedeschi per rifornire le loro truppe in Italia. Quattrina, con l'aiuto di immagini documentarie, di repertorio e provenienti anche da archivi statunitensi, attraverso interviste a storici e testimoni, ricostruzioni con attori, e tenendo come traccia il diario di padre Domenico da Montesever, attento cronista dei fatti, riesce a dare un preciso quadro del peso che quei bombardamenti ebbero. Dal punto di vista militare i bombardamenti servivano a mettere fuori uso le centrali elettriche che alimentavano la linea ferroviaria del Brennero, e completavano il loro lavoro con la sistematica distruzione dei ponti di Laives, di San Michele all'Adige, di Vodi e tutti gli altri. Di più: venivano bombardate anche le rocce che si affacciavano sulla linea per provocare frane. Il più distruttivo in questo senso è stato il bombardamento di Sant'Ambrogio di Valpolicella. Quattrina è attento anche a quanto ha patito la popolazione civile, costretta a trovare rifugio nelle gallerie costruite nella Prima guerra mondiale, in condizioni igieniche proibitive, con casi di tifo e altre malattie, e ancora peggio costretta a fare i conti con le bombe «farfalla» che hanno seminato morte e mutilazioni tra i bambini, e con i tentativi tedeschi di sviare i bombardamenti, che si concretizzarono nella creazione di una finta nebbia fatta nascere con sostanze come l'acido solforico e peggio, che causarono un avvelenamento dei terreni e degli orti, e di seguito la nascita di bambini già morti o segnati da malattie. Conseguenze di una guerra in cui gli italiani non erano più protagonisti ma vittime passive. Il regista non prende posizione, resta chirurgicamente fermo sui fatti: centinaia di missioni, anche più volte al giorno, 46 aerei alleati (la cui base era in Corsica) caduti. L'aviazione italiana e quella tedesca però non incisero: i bombardieri si scontravano tra loro per il maltempo della lunga valle dell'Adige. Quello che Quattrina racconta è un lacerto di una grande Storia. Encomiabile il suo intento: non dimenticare.
Ugo Brusaporco
TRENTOFILMFESTIVAL
TRENTO. Tre pellicole che raccontano magiche e dolorose allo stesso tempo, fatte da piccole voci o da grandi narratori. Sono i documentari veneti che saranno presenti alla 60ª edizione del...
TRENTO. Tre pellicole che raccontano magiche e dolorose allo stesso tempo, fatte da piccole voci o da grandi narratori. Sono i documentari veneti che saranno presenti alla 60ª edizione del TrentoFilmfestival, che apre i battenti giovedì prossimo.
Il primo è di Elia Romanelli, regista di Venezia, “Len pensieri e storie di tre artisti gardanesi” (Italia, 2012). Segue l’opera di ricerca storica documentaristica del regista e autore veronese Mauro Quattrina con “La battaglia del Brennero” (Italia, 2011), un film che inquadra in un’unica visione i diversi bombardamenti da Verona a Innsbruck avvenuti durante la Seconda Guerra mondiale. Infine, un documento toccante, raccontato da uno dei grandi narratori della montagna: Mario Rigoni Stern, “La Grande Guerra sull'Altopiano di Asiago”, di Mirco Melanco (Asiago) e Federico Massa (Padova).
«Ho avuto la fortuna di nascere in montagna e per questo ho avuto un regalo in più dal creatore». Dice Tone Da Cudan uno dei tre artisti di montagna raccontati dal film “Len pensieri e storie di tre artisti gardanesi”. Il documentario parte dalla montagna per rivelare i suoi rapporti con l’arte.
Il secondo è “La battaglia del Brennero”, il documentario prodotto dalla Provincia di Trento composto di interviste e immagini di vecchi reportage, costruito dall’autore e regista veronese Mauro Quattrina.
Si rivedono i bombardamenti che hanno portato paura e morte in tanti villaggi e città, rapide corse a cercare salvezza nei rifugi, case distrutte e morsi della fame. Tutto questo viene raccontato attraverso le testimonianze contenute nel diario di padre Domenico di Montesover e avvalendosi di materiale cinematografico e fotografico inedito e raro.
Martedì, 29 Maggio 2012 10:15
Scritto da Giovanni Rossi